Si tratta di una metodica moderna e innovativa, creata dal francese Philippe Suchard, teorizzata per la prima volta in “Rivoluzione della ginnastica ortopedica”, nel 1947. “Rivoluzione” perché completamente in antitesi con i principi della ginnastica medica classica, la quale considera i muscoli separatamente nella loro funzione e propone esercizi di tipo analitico e segmentario sia attraverso il rafforzamento che lo streching.
La spiegazione scientifica del fatto che i muscoli del dorso si comportino come un unico muscolo è semplice: essi formano una catena come fossero tegole di un tetto. Il movimento di un solo elemento accorcia l’intera catena.Venne individuata l’esistenza di quattro catene ed è alla loro tensione permanente che dobbiamo attribuire i disformismi, il dolore ed i malesseri che il nostro corpo subisce durante la vita. Per questo il metodo si basa sull’allungamento e l’ammorbidimento di queste catene.
La liberazione della rigidità consente al corpo di ritrovare una forma più armonica, condizione necessaria per il miglioramento della funzione e delle capacità motorie. La ginnastica medica tradizionale non dà importanza alla forma del corpo, che viene considerata normale anche se imperfetta, ma ciò che cerca di ripristinare è la funzione.
Invece, morfologia del corpo e salute sono direttamente proporzionali e molti disformismi sono reversibili, indipendentemente dall’età. Anche il corpo umano deve avere determinate proporzioni, forme o simmetrie. Ogni deviazione da questa morfologia ideale può essere causa di sofferenza.
La RPG necessita di un approccio totalmente attivo da parte del paziente e prevede il mantenimento di posture coordinate alla respirazione. Quest’ultima riveste un ruolo importante nel metodo, non a caso il diaframma è un muscolo che ha forti relazioni con la cervicale e con tutta la colonna vertebrale.
Durante la seduta l’occhio del posturologo è sul corpo del paziente per osservare che cosa succede e correggere immediatamente i compensi via via che si creano durante l’esercizio. Dopo un primo incontro di un’ora e mezzo circa, che comprende un colloquio e la lettura del corpo secondo l’ottica del posturologo, si decide l’ipotesi di lavoro.
Ogni seduta, con frequenza settimanale, dura almeno un’ora.